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Cuba-USA, gli sguardi puntati sul Congresso per la validità del bloqueo

L'annuncio del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti centrò ancora di più gli sguardi nella società nordamericana sul Congresso, a chi corrisponde alzare un bloqueo contro l'isola divenuto ostacolo principale per vincoli normali.  
 
Entrambi i paesi hanno ufficializzato il 1° luglio la ripresa dei nessi diplomatici -rotti da Washington nel 1961 – ed hanno fissato il 20 luglio come data per la riapertura delle ambasciate, mediante lo scambio di lettere tra i presidenti Raul Castro e Barack Obama, attraverso le sezioni di interessi a L'Avana ed in questa capitale.  
 
Il mandatario statunitense ha realizzato, inoltre, un'allocuzione dalla Casa Bianca, nella quale reiterò la sua richiesta al Congresso di mettere fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario vigente da più di mezzo secolo, a dispetto del rifiuto maggioritario del popolo degli USA ed una condanna mondiale quasi unanime.  
 
Mi piacerebbe sollecitare al Congresso che ascolti il popolo cubano, che ascolti il popolo statunitense (...), ha segnalato nel suo discorso.  
 
D’accordo col governante, la nazione settentrionale non deve essere prigioniera del passato, e questo deve tradursi nel fatto che i suoi legislatori alzino le sanzioni e permettano i viaggi alla maggiore isola caraibica ed il commercio con la stessa.  
 
L'annuncio del ristabilimento dei nessi diplomatici ha spinto gli appelli al Congresso, dove la punta di lancia della crociata contro l'isola la personificano rappresentanti e senatori cubano-americani, come Ileana Ros-Lehtinen, Robert Menendez, Marco Rubio e Ted Cruz, i due ultimi aspiranti alla Casa Bianca nella contesa elettorale del 2016.  
 
Dobbiamo parlare col Congresso per togliere il bloqueo, non sarà facile, ma dobbiamo farlo, ha affermato in un’intervista con Prensa Latina l'ex capo della Sezione di Interessi statunitense a Cuba Wayne Smith (1979-1982), poco dopo di conoscere la notizia.  
 
Secondo l’ex diplomatico, non si potrà parlare di nessi normali tra entrambe le nazioni, perché rimane il bloqueo.  
 
Al rispetto, il leader dell'appena ufficializzata coalizione Engage Cuba, James Williams, ha sollecitato il Potere Legislativo a lavorare affinché arrivi il giorno nel quale i nordamericani e le aziende di questo paese possano viaggiare e commerciare liberamente con l'isola.  
 
Williams ha insistito nella necessità che i suoi compatrioti possano decidere dove viaggiare –non possono andare a Cuba per il bloqueo - e che le compagnie statunitensi stiano in condizioni di competere col resto del mondo per il mercato del paese.  
 
Un'ampia maggioranza del popolo nordamericano, ed il 97% del cubano, appoggiano la ripresa dei vincoli, per questo, è oggi un gran giorno che annuncia un futuro brillante per le due nazioni, ha affermato il presidente di Engage Cuba, coalizione inaugurata ufficialmente il passato mese per promuovere dalla società statunitense una posizione nel Congresso favorevole all'avvicinamento. 

Fonte: 

Prensa Latina

Data: 

03/07/2015