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Conversazioni migratorie Cuba-USA

«Noi non abbiamo mai posto una barriera, è stato il blocco che ha posto le barriere». Questa risposta che il Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha dato all’agenzia di stampa statunitense AP, nell’apertura della 38ª Fiera Internazionale de L’Avana, è applicabile a tutti i problemi generati dalla politica ostile del Governo degli Stati Uniti contro Cuba, soprattutto per via del blocco economico, commerciale e finanziario.
 
Il blocco indurito è stato anche la causa aggravante della situazione migratoria attuale tra i due paesi, così come il non compimento del dell’accordo bilaterale sul tema, topici nelle conversazioni migratori tra i rappresentanti delle due nazioni, appena realizzate a L’Avana con il fine d’evitare un’emigrazione delle persone in maniera irregolare, insicura e disordinata.
 
Cuba ha reiterato la sua preoccupazione per l’impatto negativo del blocco e le misure per rinforzarlo in modo estremo, applicate dal Governo degli USA dal 2019.
 
«Non c’è dubbio che una politica indirizzata a deprimere il livello di vita della popolazione costituisce uno stimolo diretto a emigrare», ha detto alla stampa il viceministro delle Relazioni Estere, Carlos Fernández de Cossío, alla guida della delegazione cubana.
 
Come altro stimolo ha denunciato la vigenza della Legge de Ajuste Cubano, e il trattamento preferenziale che ricevono i cubani che entrano in forma illegale negli Stati Uniti,
 
«Non c’è dubbio che una politica indirizzata a deprimere il livello di vita della popolazione costituisce uno stimolo diretto a emigrare».
 
«L’emigrazione irregolare provoca perdite di vite, ha aggiunto, e crea le condizioni per altri fenomeni come la frode migratoria, la tratta e il traffico illecito delle persone».
 
Fernández de Cossío ha definito la riunione utile e costruttiva, nella quale le parti hanno analizzato il compimento degli Accordi Migratori Bilaterali, e sono stati riconosciuti i passi fatti negli ultimi mesi per assicurare un’implementazione effettiva di questi.
 
La delegazione cubana ha accolto con beneplacito l’annuncio della ripresa totale dei servizi di visto d’immigrante nell’ambasciata degli USA a L’Avana dal 4 gennaio del 2023. .
 
Il diplomatico ha detto, a proposito del processo di rimpatrio degli emigranti che si considerano inammissibili, Cuba è disposta a ricevere voli di deportati, e attualmente le parti accordano i termini e le condizioni per questi voli, sospesi con la COVID-19.

Fonte: 

Periódico Granma

Data: 

02/12/2022